sabato 30 gennaio 2010
Orologi e Pubblicità: in che modo le riviste li pubblicizzano?
I messaggi subliminali della pubblicità
La pubblicità subliminale è stata svelata negli anni Cinquanta, quando venne scoperto che alcuni annunci pubblicitari trasmessi dalla televisione o al cinema contenevano immagini che stimolavano il desiderio di un prodotto particolare. L’immagine raffigurata reca un chiaro messaggio subliminale. Gli occhi sono catturati dallo sguardo della ragazza.
giovedì 28 gennaio 2010
Il Linguaggio del corpo in pubblicità
Parlando di “pubblicità per la donna e pubblicità con la donna ho ritenuto fondamentale inserire le immagini n°1 e n°2. Il primo oggetto pubblicizzato sono un paio di occhiali rossi, eleganti e moderni; ad indossarli è una donna famosa, Isabella Rossellini, che si presenta sicura di se, rassicurante. Una donna del mondo dello spettacolo dimostra così il suo successo attraverso gli occhiali e questi ultimi, a loro volta, vogliono sottolineare la bellezza equilibrata dell’ attrice. Ogni muscolo del suo viso è rilassato, la bocca, rosso fuoco come gli occhiali, accenna un lieve sorriso. Un occhiale per una donna eternamente giovane e bella ma matura, intellettualmente dotata e perchè no, di successo. La seconda immagine si può inserire tra quelle definite pubblicità per la donna in cui non è la bellezza a risaltare ma il difetto da eliminare. Qui è messa in risalto la pelle che invecchia, non più così soda ed elastica. Si possono già notare le prime rughe… “ma c’ è l’ antidoto!”, ci suggerisce la pubblicità, “c’è Novadiol, trattamento ridensificante viso e collo”.
Nella terza immagine la donna ha perso quasi i suoi caratteri umani per diventare quasi angelica, avvolta di luce, appartenente ad una dimensione diversa da quella umana. Una aliena pubblicizza un profumo celestiale, anch’ esso, come la donna, proveniente da un’ altra galassia. Attraverso l’ utilizzo del colore la pelle della donna sembra fatta di materiale non umano, la sua espressione è distante, incomprensibile, quasi sperduta in mondo che non le appartiene. Viene così ad essere eliminata la corporalità e colui che legge il messaggio non viene “ingannato” attraverso il linguaggio della sensualità carnale, ma l’ amore per la donna, e così per il profumo, si fa ancora più nobile, etereo, platonico ma estremamente forte. Ma dal cielo si può tornare alla terra, per scendere fin quasi negli inferi.
La quinta immagine ci presenta invece l’ angelica donna acqua e sapone, giovane e pura. La sua purezza è messa in risalto dagli abiti che indossa, velo grezzo di colore bianco, dolce ed estremamente sensuale senza essere volgare. E’ immersa nell’ acqua, che come sappiamo simboleggia la purificazione e la rinascita, la freschezza e l’ innocenza. Il suo viso è rilassato, quasi abbandonato.
Le labbra carnose pendono leggermente, gli occhi sono socchiusi e le lentiggini le conferiscono ancor più naturalezza, per non parlare dei suoi capelli sciolti mossi dal vento, un po’ spettinati. Ma cosa si vuol pubblicizzare? Ebbene sì, un telefonino motorola.
Ultimo modello. Ed ecco che si gioca con i contrasti, la natura incontaminata e il telefonino. La pubblicità vuol forse suggerirci che la tecnologia entra nei luoghi più nascosti senza disturbare, in armonia con l’ambiente. E la tenera ragazza ci presenta, come fosse un fiore di loto, il cellulare, come se celebrasse una cerimonia religiosa. Spirito e materia vengono associati e l’ effetto è, per fortuna o purtroppo, estremamente convincente. 
Nelle immagini 6 e 7 il maschile e il femmine si dissolvono, i ruoli si invertono e confondono. Umanità androgena nelle due pubblicità di Roberto Cavalli, senza tempo. Qui i corpi si assomigliano, magri, dal volto estremamente serio, pelle chiarissima. La carne è stata eliminata, sentimento e differenze annullati. Gli ambienti sono molto raffinati e gli uomini e le donne rappresentati sembra quasi non abbiano rapporti tra di loro, non si guardano, osservano il vuoto .
La figura 9 e la figura 10 si accomunano per il fatto che vengano rappresentati corpi che si ripetono nello stesso modo: figure gemelle. Non c’ è alcuna differenza tra le donne che, sia nella prima che nella seconda pubblicità, sono dure, rigide, impassibili. Donne “clone”, serissime, pubblicizzano abiti. Nell’ immagine numero 9 un bel corpo maschile nero è in primo piano. Qui l’ argomento si fa interessante in quanto l’ utilizzo di un corpo africano è stato, in un certo modo, strumentalizzato. Ma la questione è più complessa se si osserva un po’ più in profondità l’ immagine.Innanzi tutto si parla di un bel corpo di uomo nero ma qui non si vuol mettere in luce la differenza delle culture bensì il suo opposto: l’omologazione. L’ uomo infatti è totalmente occidentalizzato, ormai l’ unica cosa che lo contraddistingue dagli altri è il colore della sua pelle ma non la sua identità, anche qui, uguale per tutti. Ricordiamo comunque che uomini africani sono sempre stati utilizzati in pubblicità, prima ridicolizzati ed oggi si enfatizza la loro “famosa” carica sessuale selvaggia, potenza fisica e perfezione armoniosa del corpo.
La pubblicità nel cinema: dall'originale al remake
DAWN OF THE DEAD di Z. Snyder, 2004
Ovviamente in ventisei anni qualcosa è cambiato in campo di grafica pubblicitaria.
Elementi centrali sono il titolo, in nero, che, non a caso, riprende il colore delle ombre dei “mortiviventi”, i protagonisti. Il messaggio è comunicato. E’ interessante l’uso dei colori sullo sfondo, dal giallo all’arancione al rosso(dal più chiaro al più scuro), che vanno a formare un’aura attorno alle ombre, mettendole ancor più in risalto. Ma l’impatto visivo più forte è dato dalle ombre degli zombie che sembrano avvicinarsi sempre più, quasi ad uscire dall’immagine. Si nota che le ombre in primo piano sono nere, più si trovano dietro, più diventano chiare. Quest’effetto prospettico dona all’immagine profondità e dinamismo:sembra che la folla di morti ci stia venendo addosso o a prenderci e portarci via o peggio ancora ad ucciderci…
Analisi trasversale ai vari tipi di pubblicità relativamente al colore
Analisi del colore nei vari tipi di pubblicità.
Sfogliando una qualunque rivista, è impressionante la quantità di annunci che richiamano la nostra attenzione.Soffermandomi ad analizzare le varie proposte pubblicitarie, da me prese in considerazione, ho notato come queste si suddividano in base al fatto che, il messaggio della pubblicità stessa sia promosso attraverso l’uso del colore, dell’immagine o del puro contenuto.Quello che in particolare ha attirato la mia attenzione è il fatto che indipendentemente dalla scelta dei grafici pubblicitari, tra gli elementi utilizzati per captare l’attenzione degli utenti vi sia l’uso del colore.
Il colore ha una funzione essenziale in tutto l’ambito artistico e quindi comunicativo. È un portatore di messaggi, in quanto è facilmente comprensibile e assimilabile, ed ha un grande potere di catturare l’attenzione e facilitare la memorizzazione degli elementi che compongono un messaggio visivo. Proprio per questa sua capacità di richiamare l’attenzione, riveste un ruolo fondamentale nella pubblicità.
Nell’industria moderna, che, considera il colore una delle variabili importanti della strategia di mercato per il lancio di un prodotto o di un servizio, esso diviene l’elemento centrale per qualunque scelta comunicativa.
Dal momento che ad ogni colore si accompagnano sensazioni, o meglio un insieme di reazioni ad esso associate, esiste una Teoria del colore che tenta di indagare le infinite possibilità espressive dei colori stessi potere...
Nel primo caso adeguandosi al differente prodotto da pubblicizzare, il colore prescelto è stato il verde.Il verde, al contrario del rosso è un colore freddo, piacevole per l’occhio umano. Inoltre essendo un colore collegato alla natura, suggerisce l’idea di freschezza, fertilità e genuinità, e molto spesso viene impiegato per pubblicizzare, come in questo esempio, i prodotti della terra.
In quei casi in cui un prodotto venga sponsorizzato facendo ricorso all’uso delle immagini mi è parso curioso come comunque venga posta la massima attenzione all’uso mirato dei colori.
Nell’esempio che ho riportato, ciò che più colpisce è il ricorso ad un erotismo violento.
L’utilizzo di un’immagine ambigua, che richiama l’atto di una violenza sessuale, è stata sicuramente una scelta voluta al fine di restare impressa nella mente, schoccando il pubblico a cui viene rivolta. Proprio in previsione delle sensazioni che un’immagine violenta avrebbe prodotto, i grafici si sono serviti di colori dalle proprietà calmanti. In questa pubblicità, sono stati impiegati colori freddi, quali varie tonalità di blu, il viola ed il bianco, che richiamano la tranquillità. Il solo colore che viene usato a rappresentare la sessualità e l’erotismo, è un accenno di rosso posto nella bocca della ragazza.
ll progetto e la campagna
Tutto nella vita è progetto. Progetti grandi, progetti piccoli, ne facciamo ogni giorno,alcuni giungono felicemente a termine, altri no. Perché? A volte il fallimento dipende dalle circostanze, altre dal progetto stesso...
L’affiche inizia ad essere presente sui muri delle città ottocentesche, si sviluppa insieme alla società della rivoluzione industriale, cresce alla cultura del mercato, decorando la scena urbana e spettacolarizzando i beni di consumo. L’avvento della fotografia, nella prima metà dell’ottocento, offre agli artisti dell’epoca l’opportunità di disporre d’immagini fisse e reali dei soggetti. Il manifesto diventa elemento di costume, diffonde e rappresenta stili di vita, abitudini sociali, illustra la crescita e il benessere, le aspirazioni e i desideri: la lampada a gas e il fonografo, la vacanza in Riviera e la cipria francese, e molto più tardi con l’ emancipazione femminile, il frigorifero, la lavatrice e la lavastoviglie.
Nei primi cartelloni il prodotto era quasi nascosto, poi compare ma l’attenzione è catturata dalle figure, soprattutto femminili, o dalle metafore; fin quando Armando Testa con “Punt e Mes” riesce a fare con il solo marchio comunicazione totale.
Il manifesto segue l’evoluzione del marketing, cresce con lo sviluppo delle tecniche pubblicitarie ed il suo prodotto diventa sempre più protagonista, diventando sintesi visiva, ogni elemento calibrato e studiato in relazione al target.
La veste grafica dell'artista
Il messaggio attraverso il manifesto, inteso come annuncio stampato, promozionale, di
evento e di manifestazione culturale in genere, è il mezzo di espressione più gratificante del grafic designer in quanto offre spazio alla sensibilità creativa del progettista. I primi manifesti sono infatti a carattere pittorico e, molto spesso, capita che siano realizzati da famosi artisti, primo tra tutti ricordiamo il futurista Fortunato Depero. L’arte invece, in particolare i movimenti pittorici, del manifesto, ne fa un un uso letterario, si pensi al manifesto futurista di Martinetti, a quello dello spazialismo di Lucio Fontana.
I manifesti,insieme ad una panoramica della storia contemporanea, offrono la possibilità di analizzare i mutamenti di stile in quanto, il manifesto più di altri mezzi, è soggetto alle tendenze artistiche ed al gusto del momento.Colui che ha segnato la massima espressione e l’implicito declino del manifesto come principale mezzo di comunicazione in campo grafico è, senza dubbio Oliviero Toscani, famoso per le pubblicità Benetton, con i suoi visual dal forte impatto, completamente estranei alla natura del messaggio.Il manifesto resta, in ogni caso, parte integrante della nostra cultura.
Elemento essenziale nella progettazione del manifesto è la chiarezza del messaggio e la capacità di attrarre lo sguardo con una composizione di colore e forma interessanti.






