sabato 30 gennaio 2010

Orologi e Pubblicità: in che modo le riviste li pubblicizzano?

Con questo lavoro vorrei analizzare alcuni esempi di pubblicità prese da riviste attuali ( Focus e Geo, due riviste mensili a tema scientifico-culturale) che evidenziano come prodotto alcuni modelli di orologi molto famosi; lo scopo è quello di valutare in che modo sono impostate le pagine pubblicitarie, cosa trasmettono attraverso parole, colori e disegni e soprattutto in che modo colpiscono il potenziale acquirente che si trova davanti il messaggio pubblicitario. Le pubblicità prese in esame sono tre, la prima è la pubblicità di un orologio subacqueo fabbricato da Vagary, la seconda riguarda un modello della Lorenz e la terza un modello di Baume e Mercier.

 La Vagary è stata creata dalla Citizen, famosa marca di orologi, come produttrice di orologi subacquei, il nome dell’orologio in vendita è infatti Acquadiver, proprio a intendere l’uso e lo scopo del prodotto. Nel suo insieme il primo impatto si presenta positivo dato l’aspetto colorato della pagina reso dai quattro modelli di differenti colori, c’é infatti un modello rosso, uno giallo,uno blu, uno nero e poi un modello arancione posto in prima linea rispetto agli altri tre e tutti gli orologi hanno come sfondo un azzurro chiaro che sfuma verso il bianco, ovvero un oceano dove
troviamo anche un sub in alto a sinistra e due pesciolini pagliaccio uno verso sinistra e uno verso destra. Molto significativo è l’orologio giallo in alto a destra che viene fotografato come se si stesse letteralmente tuffando in mare, proprio a giustificare il potenziale ruolo che dovrebbe avere.
I colori pastello servono sicuramente ad aumentare l’attenzione di chi sfoglia la rivista, i colori sono da sempre un fenomeno visivo molto apprezzato, insieme ad essi notiamo una luce che dall’alto illumina il sub, è la luce solare, che induce a pensare alla bella stagione, quindi mare, sole, caldo, relax, tutte sensazioni molto piacevoli che stimolano l’occhio umano e i sensi del nostro organismo e ci attirano per farci osservare meglio di cosa si tratta. Sinceramente all’inizio, quando i miei occhi hanno visto per il primo secondo questa pubblicità, ho pensato si trattasse di orologi per ragazzi, poi ho guardato meglio e subito ho capito di cosa si trattava….potrebbe essere questo un altro trucco per attirare inconsciamente la nostra attenzione verso l’oggetto pubblicizzato?, forse si. Il font usato è un carattere comune e molto semplice, lineare e di colore bianco, il prezzo risalta con il suo colore rosso e il logo Vagary è messo ben in mostra in fondo a destra.
Anche la Lorenz è una notissima marca di orologi presente, è la pubblicità che più mi piace, sicuramente non colpisce nell’immediato nostro occhio, ma ha un significato non indifferente: la frase che fa da slogan è posta in alto a sinistra, è la prima cosa che si percepisce sfogliando la rivista e le si dà un senso guardando la foto con attenzione; lo slogan dice infatti “Il perfetto equilibrio tra storia e futuro”, se si guarda bene la foto si nota in effetti che l’orologio è appeso ad una brocca di rame, vicino alla quale c’è una coppa anch’essa di rame con del liquido fumante, sembrerebbe di trovarsi nell’antica Roma o comunque in un ambiente simile, ma dietro alla coppa fumante di rame notiamo un libro, non si legge il titolo ma è certamente un libro, il che è strano perché sappiamo che la stampa è nata solo intorno alla fine del 1300, quindi in che periodo storico siamo? Forse siamo in una casa contemporanea con arredamenti di tipo storico il cui padrone ama indossare orologi eleganti e raffinati che ben si adattano a questo ambiente fine? Potremmo anche essere nel Medioevo, quando la stampa era già stata inventata, potremmo essere nel bellissimo castello di un nobile, elegante e raffinato, sempre questo sarà il senso, in qualunque epoca storica e in qualunque casa, si tratta sempre di un orologio talmente fine e delicato da stare bene in qualunque ambiente, credo sia questo il senso. La raffinatezza è data dai colori caldi della brocca e del calice, colori che richiamano il sole, colori rame e oro insieme, colori molto eleganti che stanno bene in ambienti altrettanto eleganti, quindi questo perfetto equilibrio è dato perché il prodotto in questione è esattamente bello e fine come gli oggetti che gli sono accanto. Il colore scuro dell’acciaio contrasta volutamente con i colori caldi degli oggetti, la luce dorata proveniente da dietro sembra il fuoco di un camino che arde in una stanza senza illuminazione artificiale, tutto rende l’idea di un ambiente accogliente e deciso, ordinato e caldo.
In questa pubblicità poco viene scritto, si preferisce far assorbire tutto all’occhio attraverso l’immagine, quindi ciò che troviamo scritto è solo lo slogan e il logo che deve per forza essere presente, oltre alle ulteriori informazioni di base come sito web e numero verde per tutte le informazioni necessarie all’acquisto.
Anche in questo caso parliamo di una marca famosissima,in questa pubblicità troviamo l’attore televisivo, Kiefer Sutherland, che porta al polso l’orologio in questione, quindi è come dire che se lo porta lui che è molto noto e con il suo stile di vita può permettersi tutto allora significa che è un prodotto molto buono e vale la pena comprarlo.
Quello che forse aveva bisogno di maggiore spazio credo sia l’informativa scritta con un font bianco a sinistra del foglio, si capisce il significato del messaggio solo guardando attentamente e credo sia sbagliato perché ciò che vi è scritto è molto importante.
Anche in questo caso il prodotto pubblicizzato è un modello molto elegante e raffinato, lo si nota anche guardando chi lo porta e l’ambiente in cui si trova, forse una camera da letto o un ufficio, un ambiente comunque in stile, proprio come l’orologio da mettere al proprio polso. I colori sono fermi sul marrone pastello, solo il blu del completo indossato dall’attore si diversifica dal resto, anche la luce non è forte ed è incentrata principalmente sul personaggio, mentre in primo piano possiamo notare l’orologio in questione e fare dunque un confronto tra questo e l’ambiente che si trova dietro.



I messaggi subliminali della pubblicità

 
La pubblicità subliminale è stata svelata negli anni Cinquanta, quando venne scoperto che alcuni annunci pubblicitari trasmessi dalla televisione o al cinema contenevano immagini che stimolavano il desiderio di un prodotto particolare. L’immagine raffigurata reca un chiaro messaggio subliminale. Gli occhi sono catturati dallo sguardo della ragazza.

giovedì 28 gennaio 2010

Il Linguaggio del corpo in pubblicità

La forza della comunicazione pubblicitaria si fonda sulla nostra capacità di dare ad alcuni segni (del corpo, del volto, dell’ abbigliamento) significati culturali che vengano condivisi da tutti. La pubblicità deve ogni volta cercare le modalità comunicative più efficaci opportune affinché il suo messaggio sia accolto e soprattutto non passi inosservato. Nel linguaggio pubblicitario è fondamentale l’ uso di strumenti teorici che gli permettano di analizzare e di comprendere l’individuo nei suoi rapporti con i propri desideri e le proprie motivazioni, nelle sue interazione con gli individui e la società, nella sua percezione dei media e dei loro modelli di rappresentazione. Ecco che dietro alla nascita di uno spot c’è la necessità di ricerche nell’ ambito delle scienze sociali, della psicologia applicata ai metodi di indagine sociologica/statistica. L’ obbiettivo è sempre stato quello di fare della pubblicità un investimento e questo può avvenire solo se il linguaggio utilizzato da quest’ultima si avvicini il più possibile a quello della popolazione media in uno specifico contesto culturale e in un determinato periodo di tempo. Per questo, oggi, in occidente (e ormai nella maggior parte del mondo), i corpi umani utilizzati in pubblicità devono rappresentare la dinamicità, la velocità e l’ efficienza del nostro tempo.
La donna in pubblicità E’ inutile ricordare e ribadire quanto sia utilizzato il corpo femminile nel linguaggio pubblicitario. Non tutto è cambiato nella pubblicità sottile e persuasiva , dall’ inizio del nostro secolo ad oggi: la donna era, ed ancor più è, soggetto-oggetto di messaggi per la promozione di un prodotto che dev’ essere immesso nel mercato, con sicuro successo. Dopo aver evidenziato la connotazione diversa di alcuni messaggi rispetto ad altri, tutti aventi in comune la donna, si può arrivare ad operare una ripartizione. Innanzi tutto è fondamentale distinguere tra pubblicità per, funzionale alla donna, che la riguarda come persona mirata al benessere fisico, alla conoscenza ed alla cura del proprio corpo, al sentirsi bene con sé stessa e pubblicità con, nella quale la figura femminile, funzionale al messaggio pubblicitario, è solo uno strumento per il lancio del prodotto che con la donna-persona ben poco ha a che vedere. In questo caso si usa sempre una immagine che sprigiona sensualità e femminilità, grazia o malizia e questo tipo di donna “si fa guardare, si acquista” attraverso il prodotto che ella reclamizza, sia che si tratti di un’ auto, un paio di scarpe e perfino un climatizzatore. Lo spot televisivo si avvale di un codice misto e del movimento perciò è il massimo e non è da meno la pubblicità sui giornali, riviste e sui cartelloni pubblicitari che campeggiano ovunque.
n°1 n°2 Parlando di “pubblicità per la donna e pubblicità con la donna ho ritenuto fondamentale inserire le immagini n°1 e n°2. Il primo oggetto pubblicizzato sono un paio di occhiali rossi, eleganti e moderni; ad indossarli è una donna famosa, Isabella Rossellini, che si presenta sicura di se, rassicurante. Una donna del mondo dello spettacolo dimostra così il suo successo attraverso gli occhiali e questi ultimi, a loro volta, vogliono sottolineare la bellezza equilibrata dell’ attrice. Ogni muscolo del suo viso è rilassato, la bocca, rosso fuoco come gli occhiali, accenna un lieve sorriso. Un occhiale per una donna eternamente giovane e bella ma matura, intellettualmente dotata e perchè no, di successo. La seconda immagine si può inserire tra quelle definite pubblicità per la donna in cui non è la bellezza a risaltare ma il difetto da eliminare. Qui è messa in risalto la pelle che invecchia, non più così soda ed elastica. Si possono già notare le prime rughe… “ma c’ è l’ antidoto!”, ci suggerisce la pubblicità, “c’è Novadiol, trattamento ridensificante viso e collo”.
n°3 Nella terza immagine la donna ha perso quasi i suoi caratteri umani per diventare quasi angelica, avvolta di luce, appartenente ad una dimensione diversa da quella umana. Una aliena pubblicizza un profumo celestiale, anch’ esso, come la donna, proveniente da un’ altra galassia. Attraverso l’ utilizzo del colore la pelle della donna sembra fatta di materiale non umano, la sua espressione è distante, incomprensibile, quasi sperduta in mondo che non le appartiene. Viene così ad essere eliminata la corporalità e colui che legge il messaggio non viene “ingannato” attraverso il linguaggio della sensualità carnale, ma l’ amore per la donna, e così per il profumo, si fa ancora più nobile, etereo, platonico ma estremamente forte. Ma dal cielo si può tornare alla terra, per scendere fin quasi negli inferi.
n° 4
Con la quarta figura rappresentante una donna che sottomette un orso feroce. Femmina provocante ed estremamente sicura di se, fin quasi a distaccarsi dagli altri nascondendosi dietro a due grandi occhiali da sole. “Diesel è una marca per giovani moderni, è La Marca del futuro”, vuol suggerirci l’ immagine. Qui la donna ha ripreso tutto il suo potere e questo le da fascino e sensualità.
n°5 La quinta immagine ci presenta invece l’ angelica donna acqua e sapone, giovane e pura. La sua purezza è messa in risalto dagli abiti che indossa, velo grezzo di colore bianco, dolce ed estremamente sensuale senza essere volgare. E’ immersa nell’ acqua, che come sappiamo simboleggia la purificazione e la rinascita, la freschezza e l’ innocenza. Il suo viso è rilassato, quasi abbandonato. Le labbra carnose pendono leggermente, gli occhi sono socchiusi e le lentiggini le conferiscono ancor più naturalezza, per non parlare dei suoi capelli sciolti mossi dal vento, un po’ spettinati. Ma cosa si vuol pubblicizzare? Ebbene sì, un telefonino motorola. Ultimo modello. Ed ecco che si gioca con i contrasti, la natura incontaminata e il telefonino. La pubblicità vuol forse suggerirci che la tecnologia entra nei luoghi più nascosti senza disturbare, in armonia con l’ambiente. E la tenera ragazza ci presenta, come fosse un fiore di loto, il cellulare, come se celebrasse una cerimonia religiosa. Spirito e materia vengono associati e l’ effetto è, per fortuna o purtroppo, estremamente convincente.
n° 6 n° 7
Nelle immagini 6 e 7 il maschile e il femmine si dissolvono, i ruoli si invertono e confondono. Umanità androgena nelle due pubblicità di Roberto Cavalli, senza tempo. Qui i corpi si assomigliano, magri, dal volto estremamente serio, pelle chiarissima. La carne è stata eliminata, sentimento e differenze annullati. Gli ambienti sono molto raffinati e gli uomini e le donne rappresentati sembra quasi non abbiano rapporti tra di loro, non si guardano, osservano il vuoto .
n° 9 n°10
La figura 9 e la figura 10 si accomunano per il fatto che vengano rappresentati corpi che si ripetono nello stesso modo: figure gemelle. Non c’ è alcuna differenza tra le donne che, sia nella prima che nella seconda pubblicità, sono dure, rigide, impassibili. Donne “clone”, serissime, pubblicizzano abiti. Nell’ immagine numero 9 un bel corpo maschile nero è in primo piano. Qui l’ argomento si fa interessante in quanto l’ utilizzo di un corpo africano è stato, in un certo modo, strumentalizzato. Ma la questione è più complessa se si osserva un po’ più in profondità l’ immagine.Innanzi tutto si parla di un bel corpo di uomo nero ma qui non si vuol mettere in luce la differenza delle culture bensì il suo opposto: l’omologazione. L’ uomo infatti è totalmente occidentalizzato, ormai l’ unica cosa che lo contraddistingue dagli altri è il colore della sua pelle ma non la sua identità, anche qui, uguale per tutti. Ricordiamo comunque che uomini africani sono sempre stati utilizzati in pubblicità, prima ridicolizzati ed oggi si enfatizza la loro “famosa” carica sessuale selvaggia, potenza fisica e perfezione armoniosa del corpo.

La pubblicità nel cinema: dall'originale al remake

CINEMA
La storia del cinema ha un ritmo travolgente, da romanzo di avventura : in pochi decenni questo formidabile mezzo di espressione e di comunicazione si è affermato, si è imposto ed è entrato a far parte della nostra vita quotidiana. Come tutte le grandi scoperte che hanno inciso profondamente sul comportamento e sul destino dell'umanità, anche l'avventura del cinema ha le sue origini ed una precisa data di nascita : l'anno 1895. Da allora, è con il lavoro di tante persone in ogni parte del mondo che una conquista così straordinaria, prodotto del nostro tempo perchè indissolubilmente legata al progresso tecnico, è maturata negli anni ed ha regalato frutti meravigliosi che ne hanno segnato la storia . Ho passato giorni a pensare ad un argomento pubblicitario da trattare, ma il mio cervello si rifiutava di partorire alcun tipo d’idea. Alla fine, “spolverando”una mia vecchia passione cinematografica, il genere horror, ho avuto “l’illuminazione”. Il mio intento è mettere a confronto le locandine di film horror originali con i rispettivi remake. In questo modo risulteranno senza dubbio evidenti le innovazioni apportate in campo di grafica pubblicitaria nel corso degli anni.
Il film che ho analizzato sono: “Dawn of the dead” di G. A. Romero, 1978 “Dawn of the dead” di Z. Snyder, 2004 “The Omen-Il Presagio” di R. Donner, 1976 “The Omen-666” di J. Moore, 2006 “Psycho” di A. Hitccock, 1960 “Psycho” di G. Van Sant, 1998.
Osservando l’immagine nel complesso l’attenzione va a cadere sulla testa del “morto vivente”,di cui la parte inferiore è coperta dal titolo del film,altro elemento di spicco. L’idea di “intravedere”il volto è un modo molto interessante per creare suspance,accentuata ulteriormente dal titolo che si sviluppa dall’alto verso il basso in forma piramidale, con lo scopo di dare prospettiva all’immagine. Per quanto riguarda il colore, il rosso, colore per eccellenza del genere horror, è quello che rapisce maggiormente lo sguardo,infatti è usato per il titolo. Inoltre è messo in risalto dal nero dello sfondo e dall’alternanza con i colori tenui, dal bianco al violetto, della parte superiore dell’immagine. L’impatto dominante delle dimensioni è applicato sia all’immagine che al titolo ed è accentuato dall’artificio di rimpicciolire le altre parti di testo della locandina. A mio parere l’intento di attirare l’attenzione è raggiunto. Il messaggio del film è comunicato, anche grazie alla frase introduttiva che spicca nella parte alta della locandina, messa ancor più in rilievo dall’uso del bianco che riprende il colore della testa. Oserei dire, però, che sono presenti troppi tipi di carattere, forse anche troppi colori. Infatti, nel pubblicizzare il genere horror, lo scopo da raggiungere è comunicare paura, orrore, disgusto. A mio avviso il modo migliore per ottenere questo risultato è creare un layout che dia un impatto visivo immediato. Pertanto dovrebbe avere una presenza minima di dettagli, solo quelli necessari a creare contrasto.Non bisogna dimenticare che questo film è del 1978.
DAWN OF THE DEAD di Z. Snyder, 2004 Ovviamente in ventisei anni qualcosa è cambiato in campo di grafica pubblicitaria. Elementi centrali sono il titolo, in nero, che, non a caso, riprende il colore delle ombre dei “mortiviventi”, i protagonisti. Il messaggio è comunicato. E’ interessante l’uso dei colori sullo sfondo, dal giallo all’arancione al rosso(dal più chiaro al più scuro), che vanno a formare un’aura attorno alle ombre, mettendole ancor più in risalto. Ma l’impatto visivo più forte è dato dalle ombre degli zombie che sembrano avvicinarsi sempre più, quasi ad uscire dall’immagine. Si nota che le ombre in primo piano sono nere, più si trovano dietro, più diventano chiare. Quest’effetto prospettico dona all’immagine profondità e dinamismo:sembra che la folla di morti ci stia venendo addosso o a prenderci e portarci via o peggio ancora ad ucciderci…
In questo caso ci imbattiamo in un film, di genere thriller, di forte coinvolgimento emotivo. Il dettaglio che si nota ad un primo sguardo è la mano, di una grandezza tale da risultare sproporzionata rispetto al resto. E’ in colore chiaro e su di essa è presente uno schizzo di sangue, che dovrebbe fuoriuscirne, ma in realtà è evidente che la macchia è sovrapposta. E questa sovrapposizione, accompagnata dal colore rosso, particolarmente acceso, provoca un effetto di contrasto con gli altri colori. Nero, verde acqua, bianco. L’immagine è suddivisa verticalmente in due parti. In quella a sinistra si scorge il volto, parzialmente coperto dalla mano e dal bordo, che incuriosisce ulteriormente lo sguardo dell’osservatore. E’ nel contrasto tra i due colori, verde acqua e nero, che la mano e il titolo vengono messi in risalto, sovrapponendosi tra loro e su entrambe le parti. Andando ad esaminare le scritte, il titolo ha dimensioni maggiori rispetto alle altre, è bianco,quindi spicca tra i due colori sottostanti ed è stampato con una tipologia di carattere particolare, che va a spaccarlo orizzontalmente. Sembra quasi che il sangue esca dal taglio della scritta. Il nome del regista è anch’esso in bianco, ma scritto in caratteri più piccoli del titolo. In basso ci sono i nomi degli attori e dei tecnici del casting. A sinistra sono color verde acqua, così come il volto, in contrapposizione allo sfondo nero. Viceversa a destra, in cui sono color nero sullo sfondo verde acqua.

Analisi trasversale ai vari tipi di pubblicità relativamente al colore

Analisi del colore nei vari tipi di pubblicità. Sfogliando una qualunque rivista, è impressionante la quantità di annunci che richiamano la nostra attenzione.Soffermandomi ad analizzare le varie proposte pubblicitarie, da me prese in considerazione, ho notato come queste si suddividano in base al fatto che, il messaggio della pubblicità stessa sia promosso attraverso l’uso del colore, dell’immagine o del puro contenuto.Quello che in particolare ha attirato la mia attenzione è il fatto che indipendentemente dalla scelta dei grafici pubblicitari, tra gli elementi utilizzati per captare l’attenzione degli utenti vi sia l’uso del colore. Il colore ha una funzione essenziale in tutto l’ambito artistico e quindi comunicativo. È un portatore di messaggi, in quanto è facilmente comprensibile e assimilabile, ed ha un grande potere di catturare l’attenzione e facilitare la memorizzazione degli elementi che compongono un messaggio visivo. Proprio per questa sua capacità di richiamare l’attenzione, riveste un ruolo fondamentale nella pubblicità. Nell’industria moderna, che, considera il colore una delle variabili importanti della strategia di mercato per il lancio di un prodotto o di un servizio, esso diviene l’elemento centrale per qualunque scelta comunicativa. Dal momento che ad ogni colore si accompagnano sensazioni, o meglio un insieme di reazioni ad esso associate, esiste una Teoria del colore che tenta di indagare le infinite possibilità espressive dei colori stessi potere... Nel primo caso adeguandosi al differente prodotto da pubblicizzare, il colore prescelto è stato il verde.Il verde, al contrario del rosso è un colore freddo, piacevole per l’occhio umano. Inoltre essendo un colore collegato alla natura, suggerisce l’idea di freschezza, fertilità e genuinità, e molto spesso viene impiegato per pubblicizzare, come in questo esempio, i prodotti della terra.
Nel secondo caso per promuovere i prodotti offerti da una azienda costruttrice di caminetti e stufe, è stato scelto il colore rosso. Ciò che, a mio avviso, colpisce l’attenzione è proprio il senso di calore che l’immagine suggerisce grazie all’impiego di questo colore. Il rosso, infatti, è un colore caldo, che suggerisce benessere, piacere ed energia; inoltre è un colore emozionalmente intenso, che rimane impresso abbastanza velocemente nella mente delle persone.

In quei casi in cui un prodotto venga sponsorizzato facendo ricorso all’uso delle immagini mi è parso curioso come comunque venga posta la massima attenzione all’uso mirato dei colori. Nell’esempio che ho riportato, ciò che più colpisce è il ricorso ad un erotismo violento. L’utilizzo di un’immagine ambigua, che richiama l’atto di una violenza sessuale, è stata sicuramente una scelta voluta al fine di restare impressa nella mente, schoccando il pubblico a cui viene rivolta. Proprio in previsione delle sensazioni che un’immagine violenta avrebbe prodotto, i grafici si sono serviti di colori dalle proprietà calmanti. In questa pubblicità, sono stati impiegati colori freddi, quali varie tonalità di blu, il viola ed il bianco, che richiamano la tranquillità. Il solo colore che viene usato a rappresentare la sessualità e l’erotismo, è un accenno di rosso posto nella bocca della ragazza.

ll progetto e la campagna

Tutto nella vita è progetto. Progetti grandi, progetti piccoli, ne facciamo ogni giorno,alcuni giungono felicemente a termine, altri no. Perché? A volte il fallimento dipende dalle circostanze, altre dal progetto stesso... L’affiche inizia ad essere presente sui muri delle città ottocentesche, si sviluppa insieme alla società della rivoluzione industriale, cresce alla cultura del mercato, decorando la scena urbana e spettacolarizzando i beni di consumo. L’avvento della fotografia, nella prima metà dell’ottocento, offre agli artisti dell’epoca l’opportunità di disporre d’immagini fisse e reali dei soggetti. Il manifesto diventa elemento di costume, diffonde e rappresenta stili di vita, abitudini sociali, illustra la crescita e il benessere, le aspirazioni e i desideri: la lampada a gas e il fonografo, la vacanza in Riviera e la cipria francese, e molto più tardi con l’ emancipazione femminile, il frigorifero, la lavatrice e la lavastoviglie. Nei primi cartelloni il prodotto era quasi nascosto, poi compare ma l’attenzione è catturata dalle figure, soprattutto femminili, o dalle metafore; fin quando Armando Testa con “Punt e Mes” riesce a fare con il solo marchio comunicazione totale. Il manifesto segue l’evoluzione del marketing, cresce con lo sviluppo delle tecniche pubblicitarie ed il suo prodotto diventa sempre più protagonista, diventando sintesi visiva, ogni elemento calibrato e studiato in relazione al target.

La veste grafica dell'artista

Il messaggio attraverso il manifesto, inteso come annuncio stampato, promozionale, di evento e di manifestazione culturale in genere, è il mezzo di espressione più gratificante del grafic designer in quanto offre spazio alla sensibilità creativa del progettista. I primi manifesti sono infatti a carattere pittorico e, molto spesso, capita che siano realizzati da famosi artisti, primo tra tutti ricordiamo il futurista Fortunato Depero. L’arte invece, in particolare i movimenti pittorici, del manifesto, ne fa un un uso letterario, si pensi al manifesto futurista di Martinetti, a quello dello spazialismo di Lucio Fontana. I manifesti,insieme ad una panoramica della storia contemporanea, offrono la possibilità di analizzare i mutamenti di stile in quanto, il manifesto più di altri mezzi, è soggetto alle tendenze artistiche ed al gusto del momento.Colui che ha segnato la massima espressione e l’implicito declino del manifesto come principale mezzo di comunicazione in campo grafico è, senza dubbio Oliviero Toscani, famoso per le pubblicità Benetton, con i suoi visual dal forte impatto, completamente estranei alla natura del messaggio.Il manifesto resta, in ogni caso, parte integrante della nostra cultura. Elemento essenziale nella progettazione del manifesto è la chiarezza del messaggio e la capacità di attrarre lo sguardo con una composizione di colore e forma interessanti.